Serata al “Rifugio Bogani”

Dopo la bella serata fatta a giugno presso il “Rifugio Elisa”, a grande richista si replica sabato 17 Settembre dagli amici Mariangela ed Enrico, gestori del “Rifugio Bogani” dove si proietterà una serie di filmati per condividere con i presenti, le attività di ricerca ed studi fatti in queste anni.

La scaletta della serata è strutturata in modo da far condividere i luoghi, le atmosfere, i miti, le persone che in questi anni hanno gravitato attorno al mondo delle esplorazioni.
  1.  Una introduzione su cosa è e cosa fa l’AKAKOR, quali sono gli stimoli che fanno muovere le persone e viaggiare alla ricerca di esperienze importanti.
  2. Bonito ’95 (Brasile): Il più grande lavoro fatto, con più di 100 persone coinvolte in Mato Grosso do Sul in attività speleologiche e speleo-subacque. Attraverso le immagini di Geo&Geo, si ammireranno le grandi concrezioni subacquee della grotta Anhumas.
  3. Astarte 2012 (Malta): Insieme agli archeologi dell’Università Cattolica di Milano, sono stati esplorati i cunicoli del sito archeologico di Tas-Silg, antico centro  religioso costruito nel tardo Neolitico (III millennio a.C.) e uno dei grandi santuari megalitici dell’arcipelago maltese, monumenti unici nella preistoria del Mediterraneo. 
  4. Ice breath 2005 (Italia): Stage di immersione sottoghiaccio fatta nel lago Palù di Chiesa Valmalenco (SO). L’AKAKOR è stata tra le prime associazioni a fare questo tipo di training che si è rilevato importante per le attività endo-glaciali.
  5. Akapana (Bolivia): La trasmissione Voyager ha presentato molte volte in TV questa importante spedizione archeologica in quanto per la prima volta al mondo sono stati filmati i cunicoli segreti della Piramide di Akapana, presso il sito andino di Tihuanako.
  6. Terre Alte 2010 (Bolivia): Racconto di 30 giorni di esplorazioni e ricerche itineranti sugli altopiani delle Bolivia, attraverso grotte ed impronte di dinosauri a Torotoro e deserti di sale, tombe pre-incaiche, barriere coralline, vulcani e lagune colorate nella zona di Uyuni.
Le immagini e i suoni faranno da contorno alle storie vissute durante queste esplorazioni, racconti di imprevisti e difficoltà trovati con le persone locali e le soddifazioni raggiunte, senza dimenticare mai cosa il compianto professor Guy Collet diceva: “Già tornando a casa salvi e salvi, si è raggiunto l’obiettivo preposto”.