Sabato 18 giugno, l’AKAKOR proietterà una serie di filmati per condividere con amici e rifugisti, le attività di ricerca ed studi fatti in queste anni.
La scaletta della serata è strutturata in modo da far condividere i luoghi, le atmosfere, i miti, le persone che in questi anni hanno gravitato attorno al mondo delle esplorazioni.
- Una introduzione su cosa è e cosa fa l’AKAKOR, quali sono gli stimoli che fanno muovere le persone e viaggiare alla ricerca di esperienze importanti.
Bonito ’95 (Brasile): Il più grande lavoro fatto, con più di 100 persone coinvolte in Mato Grosso do Sul in attività speleologiche e speleo-subacque. Attraverso le immagini di Geo&Geo, si ammireranno le grandi concrezioni subacquee della grotta Anhumas. - Astarte 2012 (Malta): Insieme agli archeologi dell’Università Cattolica di Milano, sono stati esplorati i cunicoli del sito archeologico di Tas-Silg, antico centro religioso costruito nel tardo Neolitico (III millennio a.C.) e uno dei grandi santuari megalitici dell’arcipelago maltese, monumenti unici nella preistoria del Mediterraneo.
- Ice breath 2005 (Italia): Stage di immersione sottoghiaccio fatta nel lago Palù di Chiesa Valmalenco (SO). L’AKAKOR è stata tra le prime associazioni a fare questo tipo di training che si è rilevato importante per le attività endo-glaciali.
- Akapana (Bolivia): La trasmissione Voyager ha presentato molte volte in TV questa importante spedizione archeologica in quanto per la prima volta al mondo sono stati filmati i cunicoli segreti della Piramide di Akapana, presso il sito andino di Tihuanako.
- Terre Alte 2010 (Bolivia): Racconto di 30 giorni di esplorazioni e ricerche itineranti sugli altopiani delle Bolivia, attraverso grotte ed impronte di dinosauri a Torotoro e deserti di sale, tombe pre-incaiche, barriere coralline, vulcani e lagune colorate nella zona di Uyuni.
Le immagini e i suoni faranno da contorno alle storie vissute durante queste esplorazioni, racconti di imprevisti e difficoltà trovati con le persone locali e le soddifazioni raggiunte, senza dimenticare mai cosa il compianto professor Guy Collet diceva: “Tornando a casa felici e salvi si è già raggiunto l’obiettivo preposto”.